Nascosta in un bosco delle Valli del Natisone, la grotta d’Antro è un piccolo ma prezioso gioiello che giunge a noi da tempi lontani. Per godere di questa meraviglia, dall’abitato di Antro ci si addentra nel bosco utilizzando un sentiero, al termine del quale troveremo una ripida scalinata in pietra di circa un centinaio di gradini. Nel corso della salita appare alla vista e si mostra in tutta la sua frugalità quella che era una antica fortificazione, costruita a ridosso di una parete rocciosa. All’interno dell’edificio si trova l’accesso alla grotta vera e propria, ma prima di penetrare nelle viscere della terra è bene soffermarsi nelle piccole stanze che formano il complesso, da cui si gode tra l’altro di splendidi scorci verso il bosco e la valle sottostante. Al tempo dei romani la fortificazione fu parte del sistema difensivo creato nella Regio X Venetia et Histria a protezione dei confini orientali. E’ pero nel corso del medioevo che la storia lasciò qui i suoi segni più evidenti, quando cominciarono anche ad essere tramandate le leggende grazie alle quali possiamo oggi trovare interessanti spunti per approfondire la nostra visita. L’utilizzo permanente di questo sito appare probabile fin dal VII-VIII secolo, documentato dalla datazione di disegni ed incisioni; è inoltre presente un antico forno, segno evidente di un uso quotidiano del luogo. Un chiaro esempio del continuo oscillare del luogo tra sacro e profano proviene dalla cappella tardogotica dedicata a San Giovanni evangelista; la sua struttura architettonica è lì a ricordarci un luogo di culto, con il maestoso crocifisso ed il piccolo altare contenente una statua della Madonna, mentre l’altare barocco che si staglia solitario al centro della cavità naturale, pur nella sua sacralità, sembra riportarci al tempo dei rituali pagani. La leggenda più diffusa legata a questo luogo narra della regina Vida e del suo popolo, rifugiatisi nella grotta al tempo dell’invasione degli Unni di Attila; non sapendo come difendersi e con i viveri e le razioni di pane ridotte al minimo, gettarono agli assedianti l’ultimo sacco di grano rimasto, gridandogli che avevano ancora tanti sacchi di grano quanti erano i chicchi che essi potevano contare, ingannandoli. In questo modo si salvarono e il rifugio assunse il nome di fortezza degli Slavi. A tutto questo aggiungiamo la visita della cavità naturale, esplorata per molta parte ma non ancora del tutto scoperta; è possibile visitarla per mezzo di un percorso attrezzato di circa 300 metri che regala momenti di pura magia. Eccovi servita la ricetta per una interessante escursione immersi in un miscuglio di storia, natura e fantasy degno della migliore tradizione letteraria!
La grotta di San Giovanni d’Antro dista dalla Casa del bambù 41 km ed è raggiungibile, in auto, in circa 50 minuti.
Link al sito ufficiale: grotta d’Antro
Indicazioni stradali: Google Maps