Il territorio che circonda la città di Gorizia è stato teatro, durante la prima guerra mondiale, di numerose battaglie in cui morirono centinaia di migliaia di giovani soldati. Passato alla storia come un conflitto di posizione, la Grande Guerra ha lasciato in questa zona innumerevoli vestigia della sua presenza, in quelli che oggi sono luoghi della memoria e del ricordo. Le alture intorno alla città, come il Monte Sabotino ed il Monte Calvario, ma anche quelle in posizione strategica come il Monte San Michele, sono i posti in cui si verificarono le battaglie più feroci. Assieme ad essi ci sono i luoghi della memoria, il Sacrario di Oslavia e quello di Redipuglia, che custodiscono le spoglie di migliaia di soldati. La possibilità di immergersi fisicamente in questi ambienti può aiutarci a capire cosa significò quella guerra. Un ideale itinerario parte dal Monte San Michele, con la visita a quello che fu probabilmente il campo di battaglia più importante tra quelli sul fronte dell’Isonzo. Qui è possibile visitare il Museo interattivo e le imponenti installazioni militari all’aperto; sul vicino colle del Brestovec è stato creato un percorso didattico/informativo che culmina in una postazione dove era installata una cannoniera con otto pezzi. Il Sacrario di Redipuglia, distante pochi chilometri, è il luogo scelto per onorare i caduti per la Patria. Si tratta del più grande Sacrario militare d’Italia, costruito ai tempi del regime fascista col duplice scopo di ricordare i caduti ed esaltare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale. L’imponenza delle sue dimensioni che occupano tutto il fianco della collina si sposa con la sua lineare semplicità architettonica, riuscendo a trasmettere un sentimento di angoscia che si fa largo nell’animo del visitatore. Qui sono custoditi i resti di oltre centomila vittime di una guerra che sconvolse questi territori per anni, ed i cui segni sono ben osservabili nelle adiacenze del Sacrario. Ritornando verso Gorizia si può scorgere la sagoma del Monte Calvario, che da posizione strategica sovrasta il centro abitato: è facile capire perché qui si trovasse la più importante postazione militare delle truppe austro-ungariche in difesa della città. La visita di questo luogo, piuttosto spoglio di resti storici, è importante per capire la dinamica con cui si svolsero le azioni militari; nei suoi pressi si trova la tomba dello scrittore triestino Scipio Slataper che qui trovò la morte in battaglia. Appena poco oltre, lungo la strada verso San Floriano del Collio, ci si imbatte nell’Ossario di Oslavia; questo Sacrario custodisce i resti di oltre 57.000 caduti, e si trova nel luogo in cui avvennero alcuni importanti combattimenti. Diversamente da Redipuglia, qui tutto appare molto più contenuto nelle dimensioni, con l’edificio che ricorda visivamente un fortilizio dalle forme austere. Le tre torri perimetrali sono collegate alla più grande torre centrale da gallerie sotterranee, ove giacciono le sepolture dei combattenti. La tappa finale di questo itinerario conduce sul vicino Monte Sabotino, per raggiungere il quale si utilizza la strada che si snoda sul versante nord, sconfinando in Slovenia. Assieme al Monte Calvario questa altura ha rappresentato la linea del fronte in difesa della città di Gorizia; oggi sulla sua cima si trova il Parco della Pace, un museo transfrontaliero all’aperto che ci porta a scoprire le trincee, le fortificazioni e le gallerie scavate nelle sue viscere dagli eserciti in lotta per conquistarne il controllo. Questo luogo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale è divenuto il confine tra due culture, che durante gli anni della Guerra Fredda si sono confrontate in due opposte visioni del mondo; la realizzazione del Parco della Pace è di auspicio per un futuro senza divisioni e conflitti.
L’intero percorso è di 60 km
Link al sito ufficiale : Sacrario di Redipuglia oppure Parco della Pace
Indicazioni stradali: Google Maps